lunedì 9 maggio 2016

9 maggio. La Giornata della Vittoria in Russia


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Oggi è un giorno molto importante   nella Federazione russa; un momento carico di significato e di memoria, dedicato al passato, ma anche al presente e all’orgoglio di un intero popolo; День Победы (Den Pobedy), il Giorno della Vittoria.

Il 9 maggio, infatti, si ricorda uno degli eventi “spartiacque” della storia russa del Novecento, ovvero la resa dei nazisti, avvenuta ufficialmente l’8 maggio con la firma del relativo documento a Berlino, ma annunciata al popolo sovietico solo la mattina seguente per evidenti ragioni di fuso orario.

Questa giornata divenne, così, la data ufficiale della celebrazione e, dal 1965, assunse lo “status” di festa nazionale. Il tempo che cammina senza sosta, la Storia con l’avvicendarsi dei suoi protagonisti e la stessa attualità politica e sociale hanno inevitabilmente mutato il cuore e la vita dei russi, imprimendo, di conseguenza, dei cambiamenti sul modo di percepire e festeggiare il Giorno della Vittoria.

Un’evoluzione sulla strada dell’orgoglio patriottico sempre più decisa e visibile soprattutto oggi, in un Paese che si sente più forte nonostante le difficoltà e appoggia quasi incondizionatamente il suo presidente, Vladimir Vladimirovič Putin dal sia nelle scelte riguardanti la politica interna che in quelle relative alla politica estera. Il centro Levada riporta una percentuale di consensi pari addirittura all’81%.

Quali sono i fatti storici da cui ha avuto origine il Giorno della Vittoria? Per i russi il ricordo
"San Giorgio e il drago". Raffaello, 1505.
della guerra contro il nazismo è legato a una data particolare, il 22 giugno 1941, quando Adolf Hitler (1889-1945) diede il via all’invasione dell’Unione Sovietica (Operazione Barbarossa) e tragicamente vincolato alla perdita di 28 milioni di connazionali.


Non a caso nella Federazione tale conflitto è conosciuto anche con il nome di “Grande Guerra Patriottica”: questa denominazione mette l’accento sull’eroico tentativo, da parte dell’esercito e del popolo, di difendere la patria dagli invasori. In questa prospettiva, dunque, va visto il forte senso di patriottismo russo e i sontuosi festeggiamenti che prevedono fuochi d’artificio, proiezioni di film in cui sono ricostruiti i fatti e l’atmosfera di quei giorni e sfilate, la più celebre delle quali ha luogo a Mosca, nella Piazza Rossa.

Quest’anno le prove generali della parata che ha percorso le vie principali della città sono state aperte al pubblico (l’ultima è avvenuta il 7 maggio), mentre per accedere nella Piazza e partecipare alla celebrazione vera e propria del 9 maggio è necessario essere in possesso dell’invito. Per comprendere ancora meglio il significato di questa festa è giusto analizzarne alcuni tra i simboli più importanti, il nastro di San Giorgio e le coraggiose imprese delle “Streghe della Notte”. Due emblemi di natura diversa, ma ugualmente protagonisti della memoria e delle tradizioni russe.

Il nastro nero e arancione di San Giorgio è distribuito, in vista della festa e non solo in Russia, dall’organizzazione Georgevskaya Lentochka (Гео́ргиевская ле́нточка (i nastrini di San Giorgio) per onorare i veterani di guerra (veri protagonisti del 9 maggio) e l’Ordine di San Giorgio.

Quest’ultimo è un prestigioso ordine militare, i cui colori distintivi sono, appunto, il nero e l’arancione. Venne istituito dalla zarina Caterina II (1729-1796; in carica dal 1762) durante la guerra russo-turca (1768-1774), abolito nel 1917 con la rivoluzione e ripristinato nel 1994 dal governo russo. Si tratta di un’alta onorificenza donata a chi si è distinto, per audacia, lealtà e capacità, sul campo di battaglia. Lo stemma dell’Ordine rappresenta proprio San Giorgio nell’atto di uccidere il leggendario drago.

Il Giorno della Vittoria è legato anche a un manipolo di donne che combatterono strenuamente contro l’esercito nazista e sono conosciute come “Le streghe della notte”. Proprio i tedeschi scelsero questo nome piuttosto sinistro per definire le giovanissime aviatrici di cui temevano tanto la fierezza e lo spirito di sacrificio, quanto le capacità militari.

Nel 1942 vennero arruolate circa un centinaio di ragazze tra i 17 e i 22 anni, subito addestrate a pilotare i biplani Polikarpov PO-2 con cui avrebbero sganciato bombe e portato rifornimenti ai soldati. I mezzi su cui viaggiavano non erano veloci e nemmeno sicuri, ma questo non le distolse dal loro compito e in breve tempo divennero una spina nel fianco dei nazisti.

La fondatrice del 46° Reggimento Guardie di Taman di Bombardamento Leggero Notturno (questo è il nome ufficiale delle Streghe della notte) fu Marina Michailovna Raskova (1912-1943), aviatrice, stratega, chimico e militare. Il comando, invece, venne affidato a Evdokia Davidovna Bershanskaya (1913-1982).

Questi non sono che pochi cenni di una storia ancora viva nell’animo dei russi, un frammento di passato che li coinvolge direttamente (28 milioni di vittime vuol dire una vita spezzata quasi in ogni famiglia) e che, negli ultimi anni, ha assunto i toni di un radicato nazionalismo.

Il Giorno della Vittoria ci riporta indietro nel tempo, a un conflitto che ha coinvolto tutto il pianeta, spezzando troppe vite e marchiandosi a fuoco nella memoria di chi lo ha vissuto e persino di chi ne ha sentito e letto i tristi resoconti.

Nella Federazione, oggi, questo giorno rappresenta anche la celebrazione di una decisa e orgogliosa volontà d’appartenenza e di una forte identità che si esplicano attraverso l’unità del popolo russo.
 
 
Bibliografia e sitografia

G.P. Milanetti, “Le streghe della notte. La storia non detta delle eroiche ragazze pilota dell’Unione Sovietica nella grande guerra patriottica”, Roma IBN Editore, 2011;

Korchagina E, Stepanova E, “Priglashenie v Rossiju. Vol 2”, Russki Yazik, 2014;

Pesenti Graziano, “San Giorgio Martire”, Elledici Ed. Velar, 2014;

http://www.secoloditalia.it/2016/02/putin-fa-pieno-consensi-l81-dei-russi-schiena-dritta/

http://www.agi.it/russia/2016/04/27/news/russia_sondaggio_consenso_di_putin_tra_i_russi_all_82_-725354/